12.02.2021
Una ricerca del 2006, condotta da un team di psicologi inglesi e danesi ha cercato di indagare gli effetti, sui neonati e sui genitori, di due stili educativi diversi: hugger e scheduler.

Le mamme hugger, che potremmo tradurre come “mamme ad alto contatto” sono, per intenderci, quelle mamme che praticano, per esempio, l’allattamento a richiesta e il co-sleeping. Le mamme scheduler sono invece le mamme “pianificatrici”, quelle che vogliono impostare routine, orari fissi e far dormire nel proprio lettino il neonato il prima possibile.
I risultati della ricerca sugli stili educativi: hugger e scheduler
I ricercatori hanno seguito i partecipanti alla ricerca dalla nascita ai tre mesi del neonato e ne hanno tratto queste conclusioni:
- Rispetto alle madri hugger, le mamme programmatrici passavano la metà del tempo a tenere in braccio i loro bambini e li abbracciavano/coccolavano quattro volte meno quando si agitavano o piangevano;
- Il doppio delle mamme scheduler aveva rinunciato all’allattamento al seno al raggiungimento dei tre mesi di età del bambino;
- i bambini con madri pianificatrici trascorrevano il 50% in più di tempo a agitarsi o piangere.
Se si considera l’indicazione, da parte dei pediatri, di non lasciare piangere i neonati perché questo fa aumentare i loro livelli di stress – allora questa potrebbe essere la prova che questo regime di pianificazione è negativo per il benessere di un bambino.
Tuttavia, se la pianificazione sembra non essere una cosa positiva per i bambini, per le loro madri sembra andare meglio. A tre mesi, i bambini scheduler avevano maggiori probabilità di dormire per cinque o più ore a notte senza svegliarsi o piangere – significativamente più a lungo che tra gli hugger.
Ora, i risultati di questa ricerca sono sicuramente interessanti se guardati in maniera oggettiva, ma io non ho potuto fare a meno di chiedermi:
Davvero la distinzione tra questi due tipi di mamme è così netta? Non è possibile, invece, che una mamma non sia solo hugger o solo scheduler, ma possa alternare questi due stili educativi a seconda delle esigenze del suo bambino?
Fonte: Guardian